La splendida salita verso il lago Bocche
Il lago Bocche era una meta che già da qualche anno ci intrigava ma vista la durata occorreva attendere una giornata serena…e questo è stato l’anno delle giornate spettacolari!!
Il lago di Bocche si trova ai piedi di cima Bocche, a circa metà strada della via delle trincee che porta dal Laresei a passo Lusia.
Dal momento che la strada da fare è abbastanza per la salita in quota utilizziamo i due tronconi di seggiovia degli impianti del Castelir che ci portano a circa 1900 m: da qui inizia una comoda forestale che mantenendo la quota più o meno costante ci porta dopo 1h20m circa alla malga Bocche, con splendida vista sulle Pale di San Martino, passo Rolle e catena del Lagorai. Fino alla malga si può arrivare tranquillamente in bici ed anche con passeggini. Devo ammettere che questo è il pezzo meno “interessante” per Sofia e Filippo, che si annoiano se non hanno un sentiero intricato da seguire….ma ahimè l’alternativa è salire a piedi da Paneveggio (1h30 in salita) quindi ce ne facciamo una ragione.
Poco prima della malga parte il sentiero che ci porta in direzione del lago Bocche; dopo una decina di minuti in cui giochiamo ad attraversare le “paludi” in un pianoro ricco di ruscelletti il sentiero, sempre ben segnato, inizia a salire zigzagando come per segnalarci che non sarà proprio “una passeggiata”…
Poco dopo raggiungiamo il bivio per la val Miniera ma proseguiamo a sinistra in direzione del lago: da qui il sentiero inizia a salire, sempre a zigzag, abbastanza deciso e ci porta dopo circa una mezz’ora al pianoro del bivacco Bait dele Vedele dove ci fermiamo per mangiare qualcosa: siamo arrivati a circa 2200m e sappiamo che il lago Bocche è ormai vicino.

Riprendiamo il cammino convinti che il più è fatto ma purtroppo questo ultimo pezzo è un vero sentierino di montagna che sale dritto per dritto di circa 100m: Filippo inizia ad accusare, ed anche Sofia sta perdendo un po’ di entusiasmo ma alla fine vediamo il lago….e tutta la fatica passa. Il lago Bocche è veramente meraviglioso: acque cristalline e gelide, che passano dal verde all’azzurro, incastonate in un anfiteatro naturale riparato dal vento. I bambini non ci pensano due volte e si mettono in costume e via di tuffo con acqua a 5 gradi, mentre la temperatura esterna è assolutamente gradevole.


Mentre la truppa si riposa papà continua il sentiero per rifornirsi d’acqua direttamente alla fonte e salire alle trincee, che possono essere raggiunte dopo qualche minuto di salita (un po’ da capre, a dir la verità…): le tracce della grande guerra sono conservate molto bene e fa una certa impressione immaginarsi come poteva essere questo posto cent’anni fa..




Dopo il bagno ristoratore è tempo di rientrare, anche se oramai sappiamo che non ce la faremo a raggiungere gli impianti del Lusia per scendere a valle con la seggiovia: quindi ce la prendiamo con comodo, a malga Bocche ci fermiamo per una veloce merenda e poi ripercorriamo la forestale in direzione passo Lusia. A malga Carvere imbocchiamo il sentiero che ci porterà a valle, al Castelir, attraversando boschi e pascoli, col sole che sta ormai tramontando dietro le dolomiti del Brenta e colorando le Pale del loro tipico rosa…
La discesa è piuttosto lunga e la strada non è delle più agevoli ma alla fine arriviamo al Castelir all’imbrunire e poco dopo, come ricompensa, a fianco del Cimon della Pala sorge la luna gigante per premiarci dei circa 20km percorsi: come sempre grandi i nostri cuccioli.
In conclusione una gita che merita di essere fatta (l’ideale sarebbe poter arrivare con qualche mezzo a malga Bocche e da lì partire, ma capisco che sarebbe un po’ troppo…).
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